IL KAIROS DI DIO NEGLI ULTIMI TEMPI
La riunificazione del Giudaismo e del Cattolicesimo
di P. Carlo Colonna s.j.
Intervento nell’Incontro Skype del 29 febbraio 2012 con Rabbi Ebrei Messianici e Clero cattolico, facenti parte della Commissione di Boston Cattolici-Ebrei Messianici.
Ai miei fratelli in Cristo, Cattolici ed Ebrei Messianici in Boston, e a quanti mi ascoltano
Cari Fratelli e Sorelle nel Signore, è per me una gioia e una volontà di Dio il poter condividere con voi quanto il Signore mi fa comprendere circa il suo misterioso Disegno, proprio dei nostri tempi, di ricondurre all’unità Giudaismo e Cattolicesimo e, quindi, come sia importante per raggiungere questo fine il Dialogo tra Ebrei Messianici e Cattolici, che è nato a Boston l’anno scorso con la mia venuta. Siamo piccola cosa, ma una piccola cosa in mano a Dio può fare grandi cose per la Sua Gloria. L’importante è che siamo nelle Sue mani e che sia Lui a usarci.
Ci siamo conosciuti l’anno scorso e conservo un bellissimo ricordo delle vostre persone e delle cose che facemmo assieme. Ringrazio di cuore dell’accoglienza e del bene che mi avete voluto. Inoltre ho visto come non avete lasciato perdere il seme che è stato seminato insieme, ma vi siete impegnati a svilupparlo ed ecco che dopo un anno vogliamo dare con questi due incontri Skype, ora con me, in Aprile con Mark Kinzer, un potente impulso a questo Movimento di Dialogo tra Giudei Messianici e Cattolici.
Io non ho particolari titoli accademici. Da alcuni anni ho ricevuto una particolare chiamata da Dio a interessarmi del Giudaismo Messianico e, da quel momento, mi son venute molte intelligenze spirituali nuove circa i Disegni di Dio nella storia nel momento attuale. Mi piace definirmi in termini spirituali come un uomo di preghiera, che cerca l’unione con Dio e che Dio visita con visioni profetiche e sapienziali sempre più alte. Su queste predico e scrivo. Vi parlerò quindi da profeta e da sapiente, in quanto cercherò di trasmettervi quando Signore mi mette nel cuore, e voi accogliete, come profeti e sapienti nel Signore, la volontà di Dio, se la riconoscete nelle mie parole. Ho preparato un power point con alcune slides, che avete ora con voi e che vi potranno aiutare a comprendere meglio quanto vi dirò a viva voce. Comincio così a entrare nel tema, che ho intitolato, come potete vedere nella immagine 1: “IL KAIROS DI DIO NEGLI ULTIMI TEMPI: La riunificazione del Giudaismo e del Cattolicesimo”.
Ezechiele 37
Qualche settimana fa, pensando a quanto dovevo dirvi oggi, la mia mente fu attratta potentemente a leggere il testo di Ezechiele 37, 15-23, che ora vi leggo come punto di partenza di quanto vi dirò. Potete seguire la lettura nell’immagine 2:
Mi fu rivolta questa parola del Signore: 16 «Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui, 17 e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. 18 Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per te?, 19 tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano d'Efraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. 20 Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e 21 di' loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: 22 farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni. 23 Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Mentre leggevo, il Signore mi fece intendere con particolare forza l’interpretazione di questa profezia per i nostri giorni. Vidi chiaro che le due parti del suo popolo che il Dio d’Israele vuole ricongiungere sono, da una parte, il Giudaismo, dall’altra, il Cattolicesimo. Entrambi sono “il popolo eletto di Dio”, verso cui il Signore, ora, sta facendo una cosa “nuova”, riportando all’unità Giudaismo e Cattolicesimo, che sono nelle sue mani come i due legni che aveva tra le mani secondo la visione di Ezechiele.
E’ importante notare come il profeta annunzia questa volontà di Dio all’interno di una visione più ampia che riguarda la ricostruzione di Israele da parte del suo Dio da una situazione generale di morte, in cui giace. Nella prima parte di questa visione Ezechiele vede un campo sterminato di ossa inaridite, che rappresentano tutto Israele, che non vive più nella sua patria, ma in schiavitù a Babilonia. La liberazione da questa situazione di schiavitù e il ritorno in patria del popolo di Dio è una vera e propria opera di “risurrezione dalla morte”, rappresentata così vivamente nella visione che ebbe Ezechiele.
Al mondo giudaico di oggi è molto cara questa visione, che è stata applicata al ritorno nella terra dei padri che Israele come un “tutto” ha compiuto nel secolo XX. Gli Ebrei Messianici, poi, hanno aggiunto a questa ricostruzione civile e religiosa di Israele come opera del Dio d’Israele, la convinzione che il Dio d’Israele sta compiendo anche una risurrezione spirituale nei confronti del suo popolo, conducendo in poco tempo un numero veramente grande di ebrei, quale mai si è verificato nel passato, ad aderire con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze al grande Messia e adorato Signore d’Israele, che è nostro Signore Gesù Cristo, a cui sia ogni lode e onore per il suo amore per noi.
Ma la visione che ebbe Ezechiele è più ampia. Il popolo eletto è afflitto da un’altra grande piaga: è la divisione al suo interno. Dal tempo di Salomone Israele aveva perso l’unità delle dodici tribù da cui era costituito, formandosi due regni, il regno di Giuda nel Sud con due tribù e il regno di Israele nel Nord. Tutto ciò era dovuto al peccato di Davide e di Salomone, non era nelle intenzioni di Dio riguardo al suo popolo. Alla radice di ogni divisione nel popolo di Dio vi è sempre il peccato degli uomini, ma noi sappiamo che Nostro Signore Gesù Cristo è venuto per togliere di mezzo il peccato, che ci condanna alla divisione, e per ristabilire la perfetta unità dei suoi eletti a formare un solo popolo di Dio sotto un solo Re, il Messia divino, che il Padre ha costituito ha capo del suo popolo. e
Sono passati 2600 anni da quando Ezechiele fece questa profezia di ristabilimento dell’unità del popolo di Dio e noi non possiamo leggerla in modo letterale come riguardante situazioni e fatti del tempo di Ezechiele. Oggi siamo nel tempo in cui Dio opera in mezzo alle Nazioni mediante Gesù Cristo e la sua Chiesa, in cui la divisione dell’unico popolo di Dio non si propone solo in termini di divisioni tra le tribù storiche d’Israele. La divisione c’è, ma si propone in termini di divisione tra il Giudaismo e il Cattolicesimo, in cui il Giudaismo rappresenta il popolo di Dio presente in Israele dall’inizio con Abramo fino ai nostri giorni e poi fino al ritorno di Cristo e il Cattolicesimo rappresenta il popolo di Dio tratto dalle Nazioni con la predicazione del Vangelo.
Aggeo 1-2
Oltre a questo testo, il Signore mi ha condotto a intendere in modo nuovo e simile a questo di Ezechiele un testo del profeta Aggeo. Sapete bene come Aggeo fu il profeta che esortava gli ebrei esuli da Babilonia ritornati in patria a ricostruire il tempio di Dio che era in rovina e a non preoccuparsi solo della ricostruzione delle loro abitazioni. In questa occasione Dio fa questa promessa al popolo:
Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore - coraggio, Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del Signore degli eserciti - 5 secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. 6 Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po' di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. 7 Scuoterò tutte le nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. 8 L'argento è mio e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. 9 La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti. (Ag 2,4-9)
Mi sembra che questa profezia riguardi proprio la ricostruzione del Tempio di Dio tra le Nazioni che Dio vuole realizzare in questi ultimi tempi, prima del ritorno di Cristo nella gloria. E’ un Tempio dove la sua Gloria risplenderà maggiormente che non in passato. Quale può essere questo Nuovo Tempio? Lo Spirito mi ha fatto pensare che questo Nuovo Tempio sarà eretto, quando il Giudaismo e il Cattolicesimo saranno uniti per annunziare l’unica Parola di Dio e l’unico Messia, per cantare l’unica Gloria di Dio, che risplende in tutte le opere compiute nel Giudaismo e nel Cattolicesimo sia le sue grandi opere di Misericordia sia le sue grandi opere di Giudizio a causa dei peccati degli uomini. Così le Nazioni sapranno che veramente Dio è in mezzo agli uomini e abita nel suo Tempio, che è la Chiesa di Gesù Cristo.
Per comprendere meglio questo punto, è importante considerare come il Tempio dove Dio dimora è la sua Sapienza Eterna, che la Scrittura celebra anche come l’Unigenito Figlio di Dio, la sua eterna Parola e Immagine, per mezzo della quale Dio ha creato e rinnova tutte le cose create. Ora, cominciando d Abramo, la Luce della Sapienza di Dio cominciò ad effondersi in mezzo all’umanità che viveva avvolta dalle tenebre di una sapienza terrena, carnale, diabolica, mediante il “Giudaismo” dato agli Ebrei, che si sviluppò come religione e sapienza di vita sulla base della Torah, dei Profeti e dei Saggi d’Israele. Con la Incarnazione della Sapienza in Gesù di Nazareth la Gloria di’Israele, che era la sua Sapienza, comincia a illuminare le Nazioni della terra, e diventa “Luce delle Nazioni”. Alle Nazioni la Sapienza si comunica, in primo luogo, come “Mistero di Cristo” e, in poi, come “ e “Cattolicesimo,” termine che designa tutti quei doni dello Spirito, che vengono dal Mistero di Cristo per opera dello Spirito e che tengono gli uomini uniti a Cristo e tra loro in un’unica Chiesa. Il “Mistero di Cristo” viene chiamato ordinariamente “Cristianesimo”, equivalente a ciò che è la “Torah” per gli Ebrei, mentre la religione e sapienza di vita nata dall’accoglienza del Cristianesimo viene chiamato “il Cattolicesimo”. Sia il Giudaismo sia il Cattolicesimo sono manifestazioni dell’Unica ed Eterna Sapienza di Dio, comunicata agli uomini e non ci può essere divisione o contrapposizione tra esse. Mediante la Sapienza del Giudaismo e del Cattolicesimo gli uomini entrano in comunione con la Sapienza Eterna e con Dio, il Padre di ogni sapienza, e diventano “figli di Dio” e fratelli tra loro nella Sapienza.
Con il Giudaismo e il Cattolicesimo il Tempio di Dio, che è la Sapienza, si allarga. Per comprendere questo allargamento, possiamo riferirci alle due immagini di un palazzo costruito e di un corpo umano. Un palazzo comprende due elementi: il fondamento e la costruzione sopra. Anche il corpo comprende due elementi: la testa e il corpo propriamente detto. In relazione alla Sapienza come Tempio di Dio Gesù il Messia, rappresenta la Sapienza-Fondamento e Testa e il Giudaismo e il Cattolicesimo rappresentano la Sapienza che sono proprie del suo Corpo. L’unione tra il Messia, il Giudaismo e il Cattolicesimo col Messia e tra di loro costituisce il Grande Tempio della Sapienza di Dio tra gli uomini, a cui la Sapienza continua a invitare gli uomini a partecipare per godere nelle sue inenarrabili ricchezze.
Ho voluto esprimere questa visione nell’immagine 3.
Isaia 6
Vorrei portare un terzo testo biblico di riferimento. Un’altra bella immagine di questo accordo tra Giudaismo e Cattolicesimo possiamo trovarla nei due Serafini, che circondavano il trono di Dio, secondo la visione che ebbe il profeta Isaia. Nell’Apocalisse Giovanni vede che sul trono di Dio, oltre YHWH, il Padre, vi è eretto anche l’Agnello risorto, il Messia Gesù glorificato. Quindi i due Serafini sono rivolti a cantare la Gloria sia di Dio che della sua Sapienza Regale, che, incarna dosi, è diventato il nostro Messia. I due Serafini sono simbolo del Giudaismo Messianico e del Cattolicesimo Messianico, che sono tutti rivolti a cantare l’uno all’altro la Santità di Dio e a proclamare la Sua Parola. Dice il testo sacro:
Proclamavano l'uno all'altro: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria. (Is 6,2)
Una intelligenza più profonda di che cosa è il Cattolicesimo
Vorrei ora comunicarvi una comprensione più profonda di che cosa è il Cattolicesimo, che finora ho citato in continua relazione con il Giudaismo. Ciò che dirò potrà servire sia agli ebrei sia ai cattolici.
Ho espresso una sintesi di ciò che vi dirò nell’immagine 7.
Vi sono tre livelli cui possiamo riferire sia la parola “Giudaismo” sia la parola “Cattolicesimo”. Consideriamo per prima la parola “Giudaismo”. Ad un primo livello esso indica il Giudaismo nato dalla Torah di Mosè, che costruisce Israele in alleanza con Dio. E’ un Giudaismo Pre-Messianico. In un secondo livello vi è il Giudaismo Messianico, che accoglie il Messia come il completamento, ma anche il superamento per mezzo dello Spirito del regime di vita religiosa sotto la Torah. In un terzo livello vi è il Giudaismo Messianico, non da solo, ma intimamente unito come una sola cosa con il Cattolicesimo Messianico, secondo la profezia di Ezechiele 37, che abbiamo ascoltato.
Simili a questi tre livelli vi sono tre livelli di Cattolicesimo. Il primo modo di intendere “il Cattolicesimo” è del tutto nuovo per voi, anche forse per i cattolici che mi ascoltano. Ordinariamente noi diamo al termine “Cattolicesimo” un significato strettamente religioso positivo allo stesso modo di come intendiamo il “Giudaismo”. Vi è però un primo livello di Cattolicesimo, che non designa una religione, ma la totalità delle Nazioni della Terra in quanto sono “un sola cosa”, un “solo popolo” nella loro situazione spirituale davanti a Dio. Il termine “Cattolicesimo” così designa “l’unità della totalità delle Nazioni” davanti a Dio. Anche se le Nazioni della terra sono molte e diverse tra loro, esse religiosamente sono davanti a Dio in un medesima situazione, che le accomuna. L’apostolo Paolo esprime molto bene questa situazione, quando dice, rivolgendosi ai Gentili, non importa a quali Nazioni appartenessero:
Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 12 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. (Ef 2,11-12)
Prima della venuta del Messia, la situazione religiosa del mondo davanti al vero ed unico Dio era questa. Da una parte il Giudaismo di Israele con la Torah e l’Alleanza con Dio; dall’altra il Cattolicesimo delle Nazioni con i loro dei, le loro idolatrie e i loro peccati. La Scrittura dice che ci fu un tempo in cui il Cattolicesimo delle Nazioni cercò di darsi un segno dell’unità delle Nazioni. Fu a Babele. Dio intervenne perché ciò non si realizzasse e da quel momento le Nazioni della terra vissero il loro Cattolicesimo in lotta l’una contro le altre.
Deve essere Dio in persona, il Dio d’Israele, a manifestarsi in mezzo alle Nazioni per dare loro la possibilità di vivere il Cattolicesimo delle Nazioni secondo Dio e non secondo la carne. Ciò avvenne con la predicazione del Vangelo alle Nazioni. Con essa non si è inaugurato solo il tempo della salvezza individuale degli uomini di tutte le Nazioni, ma la realizzazione di un’opera rivolta a radunare nell’unità secondo Dio e sotto il Messia tutte le Nazioni della terra. Sotto il Messia, Re Divino, il Cattolicesimo pagano delle Nazioni si trasforma in un Cattolicesimo Messianico, che raduna nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo tutte le Nazioni della terra. Il Cattolicesimo Messianico delle Nazioni diventa una delle caratteristiche proprie della Chiesa di Gesù Cristo, che sarà chiamata “cattolica”, cioè presente allo stesso modo in tutte le Nazioni senza distinzioni tra di loro. L’evento profetico, che annunziò il nascere e lo svilupparsi del Cattolicesimo Messianico fu la Pentecoste, quando gli apostoli predicarono il Vangelo in tutte le lingue di quanti erano convenuti in quel giorno a Gerusalemme. Il Cattolicesimo Messianico si realizza nel Pentecostalismo dello Spirito Santo, mandato su tutte le Nazioni della terra. La maledizione di Babele è annullata. In Cristo e nello Spirito le Nazioni possono camminare unite nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che è il Dio d’Israele, operante in mezzo alle Nazioni.
Mentre il Cattolicesimo Messianico si espande nelle Nazioni, il Giudaismo rimane fermo al primo livello della Torah e non passa al secondo livello, non diventa Giudaismo Messianico. Scoppia il tempo della lotta e della condanna reciproca tra il Giudaismo di Israele del primo livello, fermo alla Torah, e il Cattolicesimo Messianico delle Nazioni. Non mi fermo su questo punto, ma passo subito ai nostri tempi, in cui sta cominciando il kairòs di Dio teso alla riunificazione tra Giudaismo e Cattolicesimo
Noi ora, cattolici ed ebrei di oggi, siamo come i reduci dall’esilio di Babilonia al tempo del profeta Aggeo. Israele è ritornato nella terra dei padri, riacquistando la dignità di Nazione in mezzo alle Nazioni e il Cattolicesimo Messianico delle Nazioni ha smesso di disprezzare Israele e il Giudaismo come se non fosse più popolo di Dio. Ma Dio sta all’opera per fare cose nuove. Egli sta chiamando il Giudaismo a diventare sempre più Messianico soprattutto mediante il fenomeno degli Ebrei Messianici, delle loro Comunità, delle loro attività. Il Giudaismo Messianico di oggi così si trova sullo stesso livello del Cattolicesimo Messianico delle Nazioni. Secondo la profezia di Paolo, sappiamo bene che il Giudaismo Messianico di oggi è destinato a lievitare tutto il Giudaismo finché “tutto” Israele non avrà accolto il suo Messia. Ma vi è un’altra opera che Dio vuole compiere ai nostri giorni quella che ho espresso con il terzo livello sia del Giudaismo Messianico, proprio di Israele, sia del Cattolicesimo Messianico proprio delle Nazioni. E’ l’opera della unione tra Giudaismo Messianico e Cattolicesimo Messianico. Non basta che Giudaismo e Cattolicesimo seguano ciascuno lo stesso Messia, senza rapporti di unità esplicita tra loro. Ciò andrebbe contro l’opera del Messia che è venuto non solo per salvare e santificare, ma per raccogliere nell’unità tutti coloro che si riconoscono salvati e santificati dal sangue del Messia e dallo Spirito del Dio Vivente.
Questa opera è ciò che ho capito meglio interpretando per i tempi di oggi la visione di Ezechiele circa il Dio d’Israele che teneva nella sue mani come due legni, ciascuno in una mano, le due parti del suo popolo diviso.
Termino qui, ma non termino il mio discorso, che è molto più ampio e che vorrei continuare a farvi, se voi volete, nei prossimi incontri. Questa è sola la prima puntata. Vorrei concludere invitandovi a pregare il Dio d’Israele, che Ezechiele vide con i due legni nelle sue mani, simbolo delle due parti del suo popolo. Preghiamolo con tutto il cuore, con la fiducia di figli e la potenza dello Spirito, chiedendogli che si compia sempre più e quanto prima l’opera dell’unità del suo popolo, diviso tra Giudaismo di Israele e Cattolicesimo delle Nazioni. La diciamo assieme, ebrei messianici e cattolici messianici, in rappresenta umile del Giudaismo e del Cattolicesimo. Ho composto per questo una preghiera, che ora vi invito a dire assieme:
Padre di Gesù, tuo Figlio e Dio d’Israele,
Dio e Signore dell’Universo,
Tu hai manifestato per mezzo del profeta Ezechiele
il tuo Disegno di riunificare le due parti divise del tuo popolo eletto.
Queste due parti sono il Giudaismo di Israele e il Cattolicesimo delle Nazioni.
A Te appartengono, sono nelle tue mani
Come i legni che Ezechiele vide in visione e che tu vuoi riunificare.
Noi, ebrei e cattolici delle Nazioni qui riuniti, ci prostriamo davanti a Te, Ti adoriamo e Ti ringraziamo del tuo Disegno di riunificare Giudaismo e Cattolicesimo nella inenarrabile Sapienza e Carità di Gesù, il Messia, che riempie tutto e tutti di sé. Ti preghiamo con tutto il nostro cuore: Che il tuo Messia, Gesù, sia tutto in tutti, e il Tuo Santissimo Nome sia glorificato da noi tutti e dal mondo intero per mezzo di Gesù Cristo nella potenza dello Spirito Santo, che opera in noi le meraviglie della Tua Gloria.
Che questo sia il Tempio futuro della Tua Gloria, che Tu vuoi edificare in questi ultimi tempi della storia in attesa del ritorno del Messia nella gloria. Sia un tempio più grande e più glorioso di quello che hai costruito fino ad ora, perché composto dall’unità nel tuo Messia tra Giudaismo e Cattolicesimo e dall’unità ritrovata delle Nazioni nel Cattolicesimo della tua Chiesa, che fin dall’inizio nella Pentecoste di Gerusalemme manifestasti come Madre e Maestra dei popoli della terra. Amen.